su appalto igiene urbana: "attacchi sterili e approssimativi"

La goffa ricerca di responsabilità politiche imputabili all’amministrazione su un procedimento amministrativo è del tutto fuori luogo, su una vicenda attorno alla quale è consigliabile attendere con serenità e fiducia il pronunciamento del Tar e per un dibattito politico che dovrebbe essere sempre basato sulla veridicità e la correttezza delle informazioni.
La ricostruzione dei fatti svolta da parte di Patto Civico, Ndc e Psd’az, dalla quale traspare, comunque, una traccia che porta dritti ai contenuti del ricorso al TAR presentato da una delle ricorrenti, ripreso e distorto al fine di uno sterile attacco politico, è un condensato di urla e controsensi. Il gruppo di riferimento dell’ex sindaco Lubrano chieda conto prima di tutto a se stesso del disciplinare tecnico predisposto durante la sua consiliatura.
Lanciare date e contenuti a casaccio non giova nemmeno alla credibilità dei tre gruppi: l’aggiudicazione definitiva è avvenuta il 2 febbraio 2016 con determinazione dirigenziale n. 119; La Commissione esaminatrice non ha in alcun modo stabilito la ripartizione dei punteggi all’interno del punteggio massimo di 100, essendo gli stessi correttamente già definiti dal bando e dal disciplinare tecnico di gara. Qualora li avesse definiti la Commissione sia il bando che il disciplinare e, conseguentemente, l’intero procedimento di gara, sarebbero stati, ora sì, gravemente illegittimi.
Sarebbe opportuno evitare tanta sciatteria e superficialità politica e di contenuti che mischia volutamente responsabilità politiche e tecniche, in capo a soggetti distinti e ben definite dalla legge, al fine di creare disorientamento nell’opinione pubblica e discredito sull’amministrazione. Ne  guadagnerebbero in serietà se evitassero di censurare il fatto di “aver comunque proceduto all’aggiudicazione provvisoria, esponendo il Comune ad una grave situazione di incertezza”.  Probabilmente ignorano che l’aggiudicazione provvisoria è una fase propedeutica e necessariamente preliminare non solo all’aggiudicazione definitiva, ma allo stesso contratto ed all’avvio del servizio e non determina, di per sé, né l’avvio di alcun servizio operativo dell’appalto né un diritto soggettivo (da parte di chicchessia) alla successiva stipulazione del contratto. Non si comprende quale possa essere, dunque, la grave situazione di incertezza lamentata.
Patto Civico – NCD – Psd’Az dimostrano di non aver ben chiaro l’iter che porta alla conclusione di un contratto di appalto che forse conviene qui brevemente riassumere: Indizione gara; Espletamento gara (esame doc. amministrativa e ammissione concorrenti alle fasi successive – esame e valutazione offerta tecnica – esame offerta economica); Aggiudicazione provvisoria al concorrente dichiarato vincitore; Comprova requisiti dichiarati in sede di gara; Aggiudicazione definitiva; Stipula contratto.
Relativamente alla richiesta di sospensiva in autotutela dell’assegnazione del servizio, avanzata dai tre gruppi politici, quale miglior autotutela che stabilire di NON procedere alla stipulazione del contratto, proprio in attesa dell’esito del giudizio dinanzi al TAR, così come prudentemente deciso dal dirigente competente e assentito dalla medesima aggiudicataria Ambiente 2.0?
Sarebbe meglio se in futuro l’azione politica, finalizzata al bene della nostra comunità, resti all’interno della critica costruttiva e non si lanci in traballanti tesi atte soltanto a gettare fumo negli occhi e discredito. L’unico obbiettivo che abbiamo dinnanzi, per quanto ci riguarda, è dotare Alghero della qualità del servizio che merita una città e un territorio bello come il nostro.

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