Appalto igiene urbana: ancora veleni dall’ex Sindaco, giudizi sommari senza contenuti.

Una reazione violenta che qualifica gli autori.  Il vuoto sui contenuti viene colmato con la polemica personale: è una caratteristica del centrodestra che usa sistematicamente come un ritornello stantio, per fortuna con qualche distinguo che fa onore a chi lo esercita e ringrazio per questo chi mi ha voluto manifestare il proprio disappunto rispetto ai toni utilizzati dai suoi stessi compagni.
Credo che la città abbia bisogno piuttosto di una classe politica responsabile, di maggioranza e di opposizione, che sappia confrontarsi sui contenuti a partire dalla veridicità di quanto si afferma e non esercitarsi nell'arte del dileggio e della falsità.

Siamo invece arrivati al paradosso di pretendere, con protervia, che l'assessore giustifichi la presunta (a detta loro) inadeguatezza di un bando di gara a partire da affermazioni che non ha mai fatto e invero sconfessando tesi che gli stessi autori del comunicato, piuttosto, incautamente avanzano.
Continuo a suggerire di ripassare l'iter di una gara pubblica che si continua ad ignorare e rinnovo l’invito ad attendere il pronunciamento del Tar, prima di emettere giudizi sommari e sentenze frettolose su una materia nella quale tra l’altro la giurisprudenza non è univoca.

I verbali della commissione ambiente del biennio 2012-2013 sono atti che bene avrebbe fatto qualcuno a ripassare: la commissione, sul cui lavoro espresse  apprezzamento anche l’allora opposizione, ha lavorato sulla proposta preliminare per il nuovo servizio di igiene urbana raccogliendo informazioni sulle criticità e le esigenze e fornendo informazioni utili alla definizione del capitolato che evidentemente non poteva fare la commissione e contribuendo alle scelte politiche sullo scenario migliore, in accordo con l'assessore di allora a cui va tutta la mia solidarietà per la caduta di stile in cui inciampa l'ex sindaco rinnegandone il lavoro.
Conosco perfettamente l'iter amministrativo, le delibere commissariali e ogni atto di riferimento di questa amministrazione, oggetto tra l'altro più volte di discussione in Consiglio comunale. Evidentemente l'ex sindaco distrattamente non ricorda che il lavoro tecnico è stato progettato dalla Corintea, individuata per tramite di procedura ad evidenza pubblica proprio durante il suo mandato che fortunatamente si è concluso in anticipo e prima di perpetrare ulteriori danni alla città e sul quale evidentemente non ha esercitato il ruolo che doveva se ritiene ci siano criticità nel capitolato di gara. Con Provvedimento Dirigenziale n° 428 del 13 Maggio 2013, infatti, è stato affidato l’incarico professionale per l’elaborazione del nuovo progetto dei servizi di raccolta integrata dei rifiuti urbani e dei servizi connessi e nella giornata del 21 maggio 2013 è stata firmata la convenzione fra la società di professionisti Co.R.In.Te.A e il Comune di Alghero. È ovvio ed evidente che il disciplinare tecnico e il bando di gara non poteva che essere pubblicato in coincidenza con l'indizione gara, ma il lavoro preliminare è stato definito precedentemente e se qualcuno ritiene davvero che ci siano errori negli elaborati poteva certamente evidenziarle quando ne aveva possibilità e responsabilità politica.

Ma inciampa ancora, anche sui particolari della gara d’appalto, procedura amministrativa in capo all’area tecnica che lavora con serietà e competenza. La circostanza che solamente 2 ditte abbiano superato il punteggio prescritto per il merito tecnico, dovrebbe indurre, oltre che ad una attenta lettura dei verbali di gara, laddove emergono gravi carenze o incongruenze nelle offerte non ammesse, a considerare favorevolmente la soglia qualitativa imposta dal bando e correttamente interpretata dalla Commissione di gara;  e ancora, circa il cd “soccorso istruttorio”, sarebbe utile leggere la copiosa giurisprudenza intervenuta nell’ultimo scorcio del 2015 e primi mesi del 2016 per capire la differenza tra omessa o errata dichiarazione e falsa dichiarazione, nonché su quali siano gli “elementi soccorribili” e quali non lo siano. Non ritengo di dover qui riportare tutte le sentenze e l’elaborazione dottrinale in materia, ma potrà essere utile visionare queste: TAR Friuli del 23.12.2015 (che cita anche il parere precontenzioso ANAC n. 125/15/S del 15.07.2015); n. 571, del TAR Campania, Salerno del 21.05.2015; n. 1066 e del Consiglio di Stato del 25.05.2015 n. 2589; TAR Lazio, Roma del 21.01.2016, n. 683.
Quella che Patto Civico – NCD – Psd’Az, indossando la toga dei giudici amministrativi, definiscono “svista” ha sinora generato una giurisprudenza, non sempre univoca, che tiene occupati i giudici amministrativi dell’intera Italia.

L’Amministrazione comunale e per essa il Settore competente, come prescrive la normativa vigente, ha più volte proceduto a richiedere il DURC agli enti preposti. Il DURC on line (in vigore dall’01.07.2015) ha dato come esito la regolarità il 30.07.2015 e il 27.11.2015.
E d’altro canto il Consiglio di Stato il 04.05.2012, ha sancito che la verifica della regolarità contributiva delle imprese partecipanti a procedure di gara per l’aggiudicazione di appalti con la pubblica amministrazione è demandata agli istituti di previdenza, le cui certificazioni (d.u.r.c.) si impongono alle stazioni appaltanti, che non possono sindacarne il contenuto.


Questi sono i fatti, al netto delle interpretazioni caserecce dell’ex Sindaco Lubrano che pare abbia ripreso ultimamente conoscenza dopo l’inconcludente esperienza amministrativa certificata dalla bocciatura senza appello affibbiatagli dagli elettori. 

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