CONSIGLIO UNITO SULLA SANITà: VOTATA RISOLUZIONE CONDIVISA DA TUTTE LE FORZE POLITICHE

Il Consiglio comunale si è finalmente riunito per discutere dei problemi della sanità del territorio e della pandemia.
E se per riunire il Consiglio ci è voluto l'input dei Consiglieri di minoranza che ne hanno richiesto formale convocazione ai sensi dello Statuto e del regolamento del consiglio stesso, l'aspetto più rilevante da sottolineare è l'unità alla quale si è giunti al termine di una ampia discussione e con soddisfazione di tutti. Ora il Sindaco ha un mandato forte del Consiglio comunale e deve necessariamente farsi carico degli impegni assunti con la risoluzione unitaria (https://cacciotto.blogspot.com/2020/11/nota-sul-consiglio-comunale-del-16.html). 

Di seguito il mio intervento integrale nel corso della discussione generale:

Grazie Presidente.

È importante per qualsiasi riflessione partire da due dati oggettivi:

- la corretta stima dei dati dei positivi e delle persone in isolamento (i dati che indica il sindaco sono del tutto sottostimati)

- la situazione negli ospedali che è ben diversa da quella che ufficialmente decantano dirigenti ats, assessore e presidente della regione e che puntualmente emerge in tutta la sua criticità denunciata dai sindaci (tra i quali mi piacerebbe sentire anche la voce del sindaco di Alghero), consiglieri comunali, operatori sanitari e che disegna un quadro della realtà drammatico.

Partire dalla verità è fondamentale per pianificare qualsiasi efficace misura di contrasto alla diffusione del virus e per creare la necessaria consapevolezza del rischio che stiamo correndo. Non è certo per pettegolezzo o soddisfare chissà quale morbosa curiosità che vogliamo conoscere i numeri reali piuttosto che le condizioni in cui lavorano gli operatori sanitari o le scelte alla base della riorganizzazione dei servizi ospedalieri.

Attiene alla responsabilità di chi oggi ha un ruolo istituzionale pretendere dati certi e laddove non vi sono far di tutto per ricostruirli e conoscere perché pur affermando che tutto va bene in realtà si assumono atti che indicano esattamente il contrario ovvero che siamo in uno stato emergenziale.

Mi rammarica il fatto che il sindaco si limiti a fare quello che può fare il portavoce dell'ATS. Dal Sindaco di Alghero mi aspetto altro e che faccia sentire forte le esigenze della sua comunità.

Il 13 nov, appena 3 giorni fa il Sindaco di Olbia Nizzi afferma, un riferimento ovviamente alla sua città, che i "dati aggiornati al 13 novembre, che arrivano dal Mater Olbia ci indicano 105 positivi - spiega il primo cittadino -. I positivi Ats sono solo 36. Come abbiamo ottenuto questo ultimo dato? Chiamando noi, come Comune, tutti i 125 positivi che risultavano nell'elenco del 5 novembre e verificando con la polizia locale se si fossero negativizzati. Dal dato totale di oggi, quindi, mancano tutti i nuovi positivi registrati dall'Ats dal 5 novembre che però non ci ha mai comunicato. Ecco perché la cifra di oggi è sottodimensionata rispetto alla realtà. Pensiamo sia il doppio ma comunque stabile".

Negli stessi giorni i consiglieri di opposizione a Castelsardo, centrodestra, affermano che «La circolazione del coronavirus a Castelsardo appare fuori controllo, le comunicazioni ufficiali sono tardive e parziali (anche rispetto alle stesse comunicazioni pubbliche di chi scopre di essere positivo) e questa mancanza di informazioni non consente il rapido tracciamento dei contatti e quindi la possibilità di arginare il contagio».

Alcuni esempi per dire e ribadire, visto che lo sosteniamo da tempo, che è necessario mettere in campo qualsiasi utile iniziativa per avere informazioni in tempi ridotti e l'attivazione del tracciamento dei contatti, a sostegno dell'ATS che non è in grado di far fronte all'elevato numero di positivi da tracciare.

Questo deve fare un'amministrazione in un momento delicato come questo. C'è un quadro certo e facilmente ricostruibile che è quello del mondo della scuola. I dirigenti hanno un quadro della situazione dettagliato dei propri istituti e sono in grado di fornire dati certi e veritieri pur non tracciati dall'Ats. E sono pubblici ufficiali e la loro parola e seria e responsabile. Ricostruire questo quadro consente di avere già un elemento certo di partenza e si badi bene che non è certo la scuola a veicolare il virus. I ragazzi contraggono il virus in contesto familiare e la scuola inevitabilmente ne subisce le conseguenze applicando i protocolli di sicurezza. Però sono numeri dai quali l’amministrazione può ricavare certamente uno spaccato più veritiero della situazione.

La scuola che pure è una delle istituzioni che più ha fatto per prepararsi alla ripresa della didattica in presenza con spirito di iniziativa dei dirigenti e docenti, rischia di pagare un prezzo salato sopratutto per la formazione delle nuove generazioni che procede a singhiozzo e non con quella continuità auspicabile. E diventa bersaglio di chi, come l'assessore Nieddu, ha fatto ben poco piuttosto per limitare la diffusione del virus e oggi vorrebbe risolvere il problema chiedendo al governo di chiudere le scuole.

Io credo che l'amministrazione deve mettere in campo iniziative per ricostruire la tracciabilità dei contagi e adoperarsi per gli opportuni controlli. Quasi 25 giorni fa ormai abbiamo presentato una interrogazione per chiedere quali e quanti controlli abbia fatto l'amministrazione per tramite della polizia locale. Ad oggi nessuna risposta e da regolamento vi somo 30 giorni per rispondere. Io credo che se questi dati ci sono sia serio fornirli prontamente e sopratutto interrogarci se sia stato fatto davvero tutto quanto necessario da questo punto di vista. Eppure laddove i controlli si fanno si individuano situazioni di assembramento e addirittura di persone che, pur dovendo stare in isolamento fiduciario, stavano in giro per la città.

Mi appello pertanto al presidente perché si faccia garante anche in questo caso e che venga data risposta all'interrogazione nei tempi previsti dal regolamento.

E come non riprendere le parole del sindaco di Orani che scrive:

"Da alcune settimane la politica regionale insiste nel voler raccontare la favola di un’isola felice, un paese delle meraviglie che non esiste. Con insistenza ci facciamo vanto di essere zona gialla, come che fosse una medaglia di cui andare fieri. Ma tutti sappiamo benissimo che la realtà è un'altra.
La situazione sanitaria è al collasso. Se i numeri sono “bassi” è perché il sistema sanitario non riesce nemmeno a fare i tamponi che dovrebbe. (...)
La sanità è fatta di persone che lavorano quotidianamente, con turni massacranti, ma quando le persone sono poche non è possibile pretendere miracoli. Tuttavia, si continua a raccontare all’esterno una favola che di reale ha ben poco".

E queste ultime parole mi servono per dire che oltre alla verità dei numeri occorre ripristinare la verità di fatto.

Gli ospedali sono in sofferenza, i servizi tutti ne soffrono di conseguenza e abbiamo da un lato personale ridotto che con indubbia generosità continua a lavorare e a fare tutto il possibile per arginare questa pandemia, dall'altra non si può sottacere il fatto che ragionando in emergenza si continua ad inseguire il virus e solo tardivamente si mettono in campo quelle condizioni necessarie e indispensabili che si sarebbe dovuto iniziare a pensare già a marzo.  Vengono fatte oggi delle scelte a distanza di 8 mesi dall’inizio dell’emergenza epidemiologica a  conferma che nulla è stato fatto dalla Regione Sardegna in questo lasso di tempo per  pianificare adeguate misure di gestione dell’emergenza e contrasto alla diffusione del virus.

E come si può da un lato dire che va tutto bene e dall'altro ammettere l'emergenza con scelte improvvise, al di fuori di qualsiasi programmazione?

E nel mentre con la scusa dell'emergenza si smantella un intero ospedale, quello marino, destinando 87 posti letto a pazienti covid, cioè in difformità alle previsioni del vigente Piano sanitario regionale si prevede la riprogrammazione  dell’offerta assistenziale di PL per la gestione dei casi COVID presso le strutture ospedaliere  regionali, pubbliche e private; 
l’Ospedale Marino di Alghero con decorrenza immediata, fuori da ogni  logica di programmazione, diventa ospedale per pazienti covid+ e in un colpo solo vengono cancellati i 28 posti di letto di ortopedia e traumatologia, i 17 posti di  recupero e riabilitazione funzionale, i 2 posti di oculistica; interi reparti svuotati, che dovevano continuare a operare e seguire coloro che si ammalano, non per il virus. 

Proprio non si trova uno spazio alternativo se non ideale, più adeguato, magari smettendola di far credere che i traslochi dell’ultima ora, non di un reparto qualsiasi ma di interi reparti, rappresentino la soluzione?

Ad Alghero serve un nuovo ospedale . I soldi ci sono e sono dentro i fondi di edilizia sanitaria previsti dagli accordi stato regione.

Ad Alghero serve una TI ma che apra in via definitiva e non nella contingenza del momento.  Aprire come è stato fatto di tutta fretta, senza percorsi dedicati, senza dotazione strumentale completa e senza dotazione di personale adeguata è quanto meno da irresponsabili.  Si è deciso di aprire senza anestesisti e rianimatori in numero sufficiente e contrariamente alle previsioni del piano sanitario regionale che prevedeva  l’apertura di una terapia intensiva per pazienti Covid-; 

Farlo sapendo che da convenzione con la Regione ci sono altre due strutture remunerate per ospitare pazienti covid+ e che hanno ancora spazio per lo meno fa insinuare il dubbio che si vogliano creare, in emergenza, quelle condizioni tali per cui un domani Alghero non sia più DEA di I Livello. E questo non possiamo accertalo e subirlo in silenzio.

Oltretutto se è vero che Policlinico e Mater Olbia, destinati ufficialmente dalla RAS ad ospitare pazienti covid+, hanno realmente ancora capienza, permettetemi di dire che se anche si volesse obiettare sull' affermazione che ho fatto poc'anzi, allora è vera un’altra considerazione: c'è necessità di posti perché in previsione nel breve periodo ci sarà un indice di ricoveri abnorme. Ma questa ipotesi mal si sposa con i numeri al ribasso che addirittura vogliono la Sardegna in zona gialla confermando che è saltato completamente il sistema di tracciamento.

E non vorrei piuttosto che i due scenari fossero veri entrambi.







Sul canale youtube del Comune di Alghero la registrazione della seduta:


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