La LOGICA DELL’EMERGENZA e lo sfascio della sanità

ieri si è riunita la V commissione consiliare per dibattere sul tema della sanità, dall'emergenza epidemiologica all'organizzazione dei servizi ospedalieri e dell'intero distretto. Mi auguro sia solo la prima di una serie di riunioni che nel giro di poco tempo ci portino ad una deliberazione in Consiglio comunale.

Di seguito il mio intervento nel corso della discussione:



Grazie Presidente,

già da queste prime battute è chiaro quanto fosse necessario convocare una commissione, quanto fosse necessario ritrovarci per affrontare questo tema. Lo dico veramente con spirito costruttivo così come abbiamo fatto fin dall’inizio: era il 25 febbraio quando abbiamo presentato la prima interrogazione chiedendo all’amministrazione se fosse sul pezzo, se fosse a conoscenza anche dell’organizzazione dell’ATS per fronteggiare anche livelli crescenti di esposizione al virus.

E siamo arrivati ad oggi che la situazione è preoccupante. Abbiamo fatto recentemente anche la proposta di una commissione speciale proprio perché consapevoli di quanto sia serio e difficile il momento che stiamo affrontando in tutto il mondo e tanto più nel nostro Paese e nella nostra Regione  in questo periodo storico.

E quindi, grazie al Presidente per aver convocato la commissione, mi auguro non sia l’ultima e poi ci torno su questo aspetto, non prima però di essermi riallacciato a quanto diceva poc’anzi il Consigliere Sartore perché ha detto molto bene: è vero che dobbiamo affrontare il momento emergenziale, ma non possiamo far finta di niente, non possiamo non ricordare che l’emergenza è iniziata a marzo e quindi c’era tutto il tempo per programmare, progettare e prendere tutte le precauzioni più opportune per arrivare ad oggi in una situazione decisamente migliore dal punto di vista organizzativo. 

Non possiamo far finta di niente e tanto più la situazione si fa preoccupante e compromettente tanto più sono chiare le responsabilità e l’inadeguatezza delle politiche finora messe in campo a livello regionale e che ha la responsabilità, la Regione, della gestione della sanità in Sardegna. Eppure era chiaro che il virus sarebbe stato un nemico ostico da battere, lo si sapeva fin dall’inizio così come si sapeva che anche il percorso verso il vaccino  sarebbe stato molto lungo e quindi occorreva estrema pazienza e soprattutto occorreva la capacità di prevenire piuttosto che di inseguire l’emergenza. Il punto è che, purtroppo, si continua a navigare a vista e si va avanti affrontando i problemi quando si manifestano, affrontando le cose quando accadono. Ma questo atteggiamento non ha nulla a che vedere con la politica che, piuttosto dovrebbe avere la capacità e la necessaria visione per fare scelte opportune, strategiche e di programmazione.

La logica dell’emergenza, guardate, è quella per la quale si giustifica tutto e il contrario di tutto, senza remore e senza timore di essere smentiti e addirittura di smentire pure stessi dicendo oggi il contrario di quanto affermato appena ieri. 

Così ha fatto anche l’Assessore Nieddu che fino all’altro giorno, tanto sulla stampa quanto in consiglio regionale rassicurava sulla tenuta del sistema sanitario regionale, salvo poi il giorno dopo smentirsi ed essere smentito addirittura dal Presidente Solinas che invece faceva dichiarazioni di altro tipo anticipando per altro un’ordinanza che ancora non ha fatto.

E quindi la logica dell’emergenza è quella che non porta a niente, non porta risultati per la comunità e soprattutto ragionando in una logica di emergenza si fanno e si attuano scelte impulsive, al di fuori da qualsiasi programmazione, al di fuori di qualsiasi  visione complessiva perché tanto… siamo in emergenza e quindi e tutto giustificabile. E pazienza, quindi, se non sono ancora ben definiti i percorsi dedicati, se non è stato possibile assumere personale e piuttosto trasferirlo da altre specialità; se non sono coinvolte nelle scelte le istituzioni locali come è doveroso e giusto che sia e ad iniziare dal Consiglio comunale che rappresenta la città e la cittadinanza in questo caso di Alghero. Ma direi tutti i consigli comunali della Sardegna dovrebbero essere coinvolti, perché è un tema delicato che stanno fronteggiando tutti i comuni della Sardegna.

Capita così che, nonostante il Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica in regione Sardegna, approvato in marzo, individuava gli ospedali di Alghero come strutture da dedicare ai pazienti no Covid, di sentire più volte annunciare l’apertura della Terapia intensiva all’ospedale civile fino ad apprendere dell’arrivo del primo paziente covid+ e quindi l’apertura, pur in assenza di qualsiasi atto e di un atto chiaro che ne disponesse l’apertura in via provvisoria. E pazienza se il piano regionale sanitario prevede che la terapia intensiva ad Alghero dovesse aprire in via definitiva, e non provvisoria, e magari nell’ambito di una programmazione che vedeva la struttura algherese DEA di I livello, perché? Perché  tanto siamo in emergenza ed è tutto quindi giustificabile.

E siccome siamo in emergenza si può procedere anche senza assumere personale e chiudendo piuttosto altri servizi perché bisogna trasferire personale da quei servizi e sempre con la logica dell’emergenza si giustifica, magari, anche il fatto di far transitare il il primo paziente Covid dall’ingresso principale dell’ospedale Civile piuttosto che da percorsi dedicati, perché? Perché tanto siamo in emergenza.

E visto che ci siamo, due strutture è meglio che una e allora compromettiamo la funzionalità di entrambe le strutture ospedaliere di Alghero attivando i Posti Letto del marino per ospitare pazienti COVID 19  e cancellando in un colpo solo i 28 posti di letto di ortopedia e traumatologia, i 17 posti di recupero e riabilitazione funzionale, i 2 posti di oculistica.

Mi ricorda tanto il motivetto di quella famosa e vecchia pubblicità con uno Stefano Accorsi non ancora famoso, quella del “two is meglio che one”. In questo caso si metteranno in crisi con rischio contagio  entrambe le strutture, compromettendone la funzionalità di entrambe: un bel colpo verso lo sfascio della sanità algherese.

E pazienza se le scelte che si assumono bloccano di fatto l’operatività degli altri servizi: tanto ora c’è il covid, le altre patologie possono aspettare, così come tutta l’attività di diagnostica può pure quanto meno rallentare. Io credo non sia questo il modo di affrontare un’emergenza e ci sia piuttosto la necessità di approfondire il tema e qua torno ai lavori della commissione. Il Sindaco ha fatto un riferimento, in apertura, al fatto che il tema fosse in particolare quello degli ospedali. Io, Presidente, le chiedo di fare chiarezza da questo punto di vista: il tema è tutto. È l’emergenza sanitaria, è le scelte che sono state fatte finora sugli ospedali e quindi sull’organizzazione che complessivamente ne deriva sui servizi sanitari dell’intero distretto. Dobbiamo avere più di una certezza che le scelte attuate, pur in emergenza, pur necessarie per affrontare l’emergenza virus, non comprometta poi la qualità dei servizi oggi per i pazienti che necessitano comunque di cure specialistiche e dell’attività di diagnostica e un domani perché venga garantita comunque l’operatività dei servizi oggi esistenti nelle strutture ospedaliere algheresi e non venga piuttosto utilizzato questo periodo per far sì che un domani con un calo degli standard e dei servizi si possa giustificare la chiusura di alcuni reparti e quindi far in modo che l’ospedale di Alghero non abbia più i requisiti di DEA di I livello.

Ecco Presidente, io credo che la commissione debba avere queste due linee guida: capire come gestire e affrontare l’emergenza in atto aiutando l’amministrazione comunale, ma d’altro canto affrontando anche l’organizzazione dei servizi ospedalieri e del distretto in generale e ringrazio la consigliera Pulina che ha già fatto una riflessione competente sul tema. Però credo sia necessario, nel giro di poco tempo e lavorando assiduamente con questa commissione, anche un percorso di audizione che ci consenta di accertare qual è la verità dei fatti e quindi sentire i vertici dell’Ats e dell’Aou, sentire i primari, sentire i sindacati che rappresentano gli operatori sanitari degli ospedali e dei servizi in generale, e magari allargare lo sguardo della commissione alle dirigenti scolastiche e sentire anche il coordinamento dei presidenti di circolo e di istituto che ha diverse cose da dire sul tema di come si sta affrontando l’emergenza nelle scuole di Alghero. 

Dobbiamo fare chiarezza, dobbiamo mettere un punto in modo da capire qual è la situazione in cui ci troviamo, anche cercando di accertare i numeri partendo dall’assunto che i numeri che riferisce il Sindaco purtroppo sono sottostimati, perché l’Ats gli dà quei numeri, ma i numeri dell’Ats sono del tutto sottostimati. 

Oggi abbiamo, come consiglieri di minoranza, rappresentato in maniera più chiara facendo dei conti dei numeri un minimo più realistici in città e partendo dall’assunto che i Dirigenti scolastici che forniscono questi numeri sono pubblici ufficiali e quindi hanno tutta la credibilità e tutta l’autorevolezza per essere presi come certi, come dati di riferimento importanti. Non possono essere sottostimati oggi i dati del contagio perché l’Ats ci fornisce solo numeri parziali, noi dobbiamo tener conto della situazione reale che è molto molto più ampia e grave di quanto i numeri forniti dall’Ats non rappresentino. 

Quindi, Presidente, le chiedo questo impegno: i lavori della commissione continuino con assiduità nei prossimi giorni, nelle prossime settimane e si possano approfondire tutti questi aspetti che ho rappresentato e che anche gli altri commissari vorranno suggerire. Come consiglieri di minoranza, lo citava prima il Consigliere Sartore, abbiamo fatto delle proposte e sarebbe bene capire anche se la maggioranza o i consiglierei tutti hanno ulteriori proposte sulle quali confrontarci per arrivare poi uniti ad una sintesi che poi ci porti a una deliberazione anche in Consiglio comunale, così come , ricordo, su questo tema sempre si è fatto indipendentemente dal Sindaco di turno o dal Governatore di turno. In questa città sempre si è riusciti a trovare una sintesi e mi auguro che anche con il suo lavoro si possa riuscire ad arrivare ad una sintesi tra le forze politiche in Consiglio comunale nel giro di poco tempo.


sul canale youtube del Comune di Alghero la registrazione dei lavori della commissione. Al minuto 42:00-52:56 il  mio intervento:

https://youtu.be/2DE_JY2-Dc4


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