Aeroporto e trasporto aereo

nella seduta consiliare del 2 ottobre scorso abbiamo parlato di trasporti. Nei giorni a seguire la buona notizia della pubblicazione del nuovo bando per la continuità territoriale. Di seguito il mio contributo al dibattito in aula, a partire dalla discussione sull'ordine del giorno 452  sulla necessità di aprire un confronto con il Governo nazionale al fine di garantire le necessarie soluzioni alle criticità del sistema dei trasporti della Sardegna, ed in particolare ai problemi relativi alle compagnie Air Italy e CIN Tirrenia-Moby.

Voglio innanzitutto rimarcare l’impegno e la serietà con la quale l’assessore Careddu sta lavorando per garantire il diritto alla mobilità e all'accessibilità da e per la Sardegna. Il percorso verso la nuova continuità territoriale aerea isolana, è frutto del suo lavoro al termine di un delicato e lungo confronto con le autorità di Bruxelles per scongiurare le procedure di infrazione e puntando all'innalzamento considerevole dei posti e dell'efficienza complessiva del servizio. All’approvazione da parte della Giunta regionale dello schema della nuova continuità territoriale aerea della Sardegna è seguita l'adozione del decreto ministeriale da parte del Ministro Toninelli con l'imposizione degli oneri di servizio funzionali alla pubblicazione del bando sulla gazzetta ufficiale dell'Unione Europea, pubblicazione che è auspicabile avvenga celermente  per consentire di avviare i servizi della nuova continuità territoriale già dalla prossima primavera, una volta espletate le procedure di gara. 
Persistono comunque dei segnali preoccupanti, e da uno di questi scaturisce la mozione di oggi: Olbia e la vertenza Air Italy è uno dei temi, temi che certamente l'assessore non sta trascurando e anzi sui quali sta lavorando con impegno. Dobbiamo profondere ogni sforzo e assumere tutte le iniziative atte a scongiurare la dislocazione del personale e scongiurare ogni segnale che possa far presagire un disimpegno di qualsiasi compagnia aerea dall'isola.

I tre aeroporti dell’Isola per la loro dislocazione, per lo stato dei trasporti interni, rivestono un ruolo fondamentale, complementare ed irrinunciabile nell’organizzazione del trasporto aereo da e per la Sardegna. 
Per questo motivo mi preoccupa anche l’eventuale e paventato disimpegno di Ryanair dallo scalo di Alghero. 
Non verranno meno i collegamenti, ma verrà meno la localizzazione della base, per cui anche questa scelta, in capo al vettore irlandese, comporterà comunque lo spostamento in altre sedi di lavoratori che, pur consapevoli del fatto che il loro lavoro li espone a continui spostamenti, certamente avrebbero piacere a fare base in Sardegna.

L’aeroporto di Alghero può contare oggi su un player importante, che ha esperienza nel settore, ed è al centro di un network importante, però deve ancora dimostrare tutto il suo peso ampliando i vettori e le rotte soprattutto nella stagione invernale, ma anche consolidando e rafforzando quelle estive. Ad oggi lo sforzo fatto, seppur apprezzabile, non è ancora sufficiente a garantire un’ampia e diversificata mobilità, all’altezza di quella che chiedono e a cui hanno diritto tutti i sardi.

Accolgo favorevolmente l'appello iniziale del collega Satta a non rinvangare il passato e a essere uniti su un tema come questo, ma quando sento, come ho sentito, qualcuno imputare all'Assessore Careddu la responsabilità del disimpegno delle Low Cost voglio ricordare che il delicato rapporto Alghero-Ryanair non è questione di oggi, è datato. E ricordo molto bene le parole dell'allora assessore ai trasporti della Giunta Cappellacci che bollava come “miope tutela campanilistica del piccolo orticello” le parole di preoccupazione sollevate dall'attuale sindaco di Alghero e allora consigliere regionale.

Ma un segnale preoccupante è anche il Piano industriale dell’ENAV, che prevede un nuovo modello operativo in tutta l’Italia, quindi non riguarda i soli aeroporti sardi, ma per la Sardegna comporterà lo spostamento del servizio di avvicinamento di Olbia e Alghero al centro di controllo di Roma, già avvenuto il 24 maggio scorso. Anche questa decisione determinerà la progressiva delocalizzazione del personale verso altre sedi nazionali e la gestione dei servizi in modalità remota. 

È evidente che si tratta di una vertenza di competenza ministeriale, su cui la Regione non ha ruolo diretto, ma aprendo con il Governo come chiede la mozione un tavolo di crisi per l'esame della grave situazione in cui versa il sistema dei trasporti della Sardegna, credo sia opportuno affrontare anche questa situazione.

L’efficienza dei trasporti è un’esigenza di tutti i sardi, e credo che tutte le forze politiche debbano affiancare l’assessore e la giunta nel loro lavoro con gli strumenti che sono a disposizione e secondo le rispettive prerogative. L’iniziativa di oggi ne è un esempio, ed è bene chiedere al Governo di definire ogni azione possibile per scongiurare qualsiasi delocalizzazione di personale dai tre aeroporti sardi e la concreta attuazione del principio/diritto di continuità territoriale da e per la Sardegna.


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