Approvata l'istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza

Nella seduta di mercoledì scorso, 25 luglio, il Consiglio Regionale ha approvato la proposta di legge, che vede come prime firmatarie le donne presenti nell'assemblea regionale, sull'istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza.
Nel corso del dibattito ho voluto dare il mio contributo con il seguente intervento:

"Grazie Presidente,
intervengo per contribuire anch'io all'interessante e importante dibattito.
Molti sono i dibattiti e le tavole rotonde promossi sul tema della violenza di genere, diversi gli interventi, anche istituzionali che vorrebbero contrastare un fenomeno come quello della violenza che, tuttavia, non sembra destinato a diminuire.
Interventi istituzionali che sono indispensabili e necessari perché rappresentano concretamente un'opportunità per offrire alle donne più fiducia e rispetto, in ogni ambito, e con ogni linguaggio.
E parlo di linguaggio perchè dovremmo essere capaci, in ogni contesto, di utilizzare toni e modi più rispettosi e capaci di valorizzare le differenze, le capacità e le sensibilità di ciascuno, toni e modi che mettano in primo piano la centralità di ogni essere umano.
Oggi più che mai credo ci sia bisogno di una cultura del rispetto, una cultura del riconoscimento reciproco, una cultura nella quale ciascuno impari a mettersi in una prospettiva di autentico e profondo ascolto di se stessi, dell'altro e dei suoi bisogni, senza cercare di sminuirlo per affermare in modo prevaricante se stessi.

Non basta lo sdegno e la solidarietà: è opportuno convogliare più energie per affermare i valori della vita e della dignità, convogliare più energie, sulla capacità di denuncia e prossimità alle persone più fragili. Prevenire i femminicidi è anche questo, in aggiunta ai meccanismi di tutela e di assistenza delle vittime di violenza.

Nell'ottica della prevenzione occorre fuggire il pericolo delle generalizzazioni e gli stereotipi e lavorare piuttosto per educare le generazioni di uomini del nostro tempo a ripensarsi, a ripensare il modo di esprimere la propria sensibilità e affidabilità; mariti, compagni e uomini capaci di sostenere e incoraggiare la libertà delle donne, capaci anche di chiedere aiuto nel momento del bisogno.

Questa è una legge che nel parlare di violenza sulle donne, parla anche degli uomini, perchè se le donne purtroppo diventano vittime di uomini violenti, sono anche questi uomini vittime di se stessi: uomini erosi nell'intimo, incapaci di donarsi e di accogliere con rispetto e fiducia l'esistenza di un'altra persona.
Un uomo che non è capace di relazionarsi con la propria compagna, moglie, madre, sorella, se non con la violenza è prima di tutto vittima di se stesso, del proprio ego, di una visione limitata, vittima della propria immagine, di una cultura che afferma che non c'è meglio della propria forza per affermarsi e dire: esisto.

Ph Guido Laudani, Murales contro il femminicidio a San Lorenzo (Roma)
L'umanità, il rispetto reciproco, la capacità di accogliere e di amare, non hanno genere, sono patrimonio comune di tutte le persone di buon senso e bene fa la proposta di legge a definire progetti di istruzione e di educazione affettiva.
Chiedo di apporre anche la mia firma sulla proposta e anticipo il mio voto favorevole".

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