Il mio programma

Mi candido a consigliere regionale perché sento la responsabilità di dover dare un contributo. Quello attuale è certamente un contesto in cui non è facile scegliere di impegnarsi in politica: è comprensibile perché la politica ha spesso dato il peggio di sé, ma  la migliore risposta alla malapolitica, e all’antipolitica, è paradossalmente fare più politica e  farla meglio: finché ho entusiasmo e volontà di impegnarmi farò tutta la mia parte.
Saremo convincenti solo se crediamo nel  rinnovamento: la mia candidatura penso abbia queste caratteristiche: unica del Pd di Alghero, che interpreto come un’attestazione di stima trasversale nei miei confronti, con la consapevolezza di voler concorrere realmente a eleggere un consigliere regionale del nostro territorio. Un messaggio di rinnovamento non solo generazionale, ma anche di valorizzazione dei percorsi di partecipazione e formazione politica, di cui io sono semplicemente interprete in questa tornata elettorale.
La differenza tra una politica fatta di parole e una politica che pensa al bene comune, quella del buon esempio, la fa la volontà di determinare soluzioni: occorrono scelte che abbiamo come unico interesse quello della comunità. Su queste basi si fonda il mio impegno politico.


I PRINCIPALI PUNTI DEL PROGRAMMA

LAVORO
Per non perdere tempo, ho già preparato una prima proposta di legge che prevederà incentivi per creare nuove imprese nei settori dell'artigianato, del commercio, dell'agricoltura e del turismo (con contributi a fondo perduto pari al 50% delle spese sostenute per l’avvio dell’attività fino a 15000-30000 euro in funzione della tipologia dell’imprenditore) e favorirà l'ingresso nel mondo del lavoro attraverso sgravi fiscali, garanzie fideiussorie e contributi alle imprese (incentivi economici differenziati alle imprese che assumono a tempo indeterminato 2500-4000 euro e a tempo determinato 1500-3000 euro).
Il mio  lavoro mi porta a confrontarmi ogni giorno con i problemi degli artigiani, dei lavoratori, dei giovani e delle persone in cerca di occupazione e quindi ben conosco le loro difficoltà e preoccupazioni in questi anni di grave crisi.
In un momento come questo occorre agire su due fronti: salvaguardare il tessuto economico esistente di medie e piccole imprese e orientare e supportare la creazione di impresa.
Arrestare la chiusura delle imprese esistenti è oggi un obbiettivo primario, evita ulteriore disoccupazione con gli alti costi sociali che un disoccupato comporta: la mia azione legislativa mirerà a interventi finalizzati alla riduzione dei costi di gestione e alla  riduzione degli oneri finanziari.
La percezione è che oggi i giovani sono più propensi ad assumersi il rischio di fare impresa. La Regione deve aiutare i giovani a mettersi in proprio e le aziende ad assumerli, snellendo in particolare la burocrazia e facilitando l'accesso al credito, garantendo essa stessa con le banche per i progetti caratterizzati da elevato tasso di innovazione, scommettendo sulle persone, sulle loro idee e capacità.
Prevederà piani di azione personalizzati per orientare ciascuna persona alla ricerca di occupazione o alla creazione di impresa: un vero e proprio orientamento in un percorso di accompagnamento e di armonizzazione delle professionalità delle persone con le esigenze delle imprese che cercano professionalità.
Anche la scuola agirà a stretto contatto con le imprese, attraverso tirocini formativi e di orientamento, di laboratorio e di apprendistato prevedendo incentivi specifici per le imprese (la regione Sardegna eroga già incentivi alle imprese artigiane attraverso la L.R. 12/2001 che assumono apprendisti, analogo ragionamento si può estendere ad altri settori).
L`offerta formativa degli istituti superiori deve essere maggiormente collegata ai percorsi universitari e i percorsi post universitari devono necessariamente essere messi in relazione con il mondo delle imprese. Occorre una sinergia tra il mondo del sapere e del saper fare.

CASA
Reperire fondi dall'Area (ex Iacp) per interventi di edilizia residenziale pubblica, da assegnare in locazione a canone sociale ai nuclei familiari a minor reddito; collaborazione con il Comune per individuare le aree disponibili.

SOCIALE
Massima attenzione agli interventi a sostegno delle persone con  disabilità e ai piani personalizzati (programma "ritornare a casa"; Legge 162/98), in modo che vengano finanziati con regolarità, per sostenere le famiglie che non possono essere lasciate sole e senza risorse.  La Regione Sardegna è  un modello concettuale, non lo  è quando i fondi arrivano in ritardo.
la Legge 162 ha rappresentato una crescita culturale permettendo alle famiglie di mantenere a casa, con la qualità necessaria, una persona con disabilità, e un risparmio per la spesa pubblica.

TRASPORTI
Il Sassarese deve riappropriarsi di un ruolo che ha, e ottenere il miglioramento dei collegamenti sul territorio, anche nell'Agro. Esiste oggi un’unica azienda regionale che si occupa di trasporti su gommato e treni ed ha sede a Cagliari. Non è pensabile che a decidere  lo spostamento di una fermata, la frequenza o la modifica di una tratta, sia qualcuno che sta a Cagliari e non conosce le esigenze specifiche del territorio. Oggi il potere decisionale è a Cagliari, mi batterò perché la regia sia delocalizzata e le scelte vengano fatte sul territorio.
Mi batterò per ripristinare i collegamenti aerei, oltre che con Roma e Milano, con gli altri scali come Bologna, Torino, Verona, Napoli che esistevano fino a poco tempo fa (Oggi siamo tornati indietro a prima del 2007) e per incentivare con regolarità i voli a basso costo (che nel tempo hanno contribuito a trasformare lo scalo di Alghero arrivato a 1.800.000 passeggeri all’anno). Occorre studiare una norma che sulla base degli ordinamenti europei dica come si può incentivare questa tipologia di voli, così come è stato fatto proficuamente e con ottimi risultati in passato.


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