emergenza Rom in Consiglio Comunale
Nella seduta di ieri del
Consiglio Comunale dopo la prima ora dedicata alle brevi segnalazioni abbiamo
discusso ed approvato un ordine del giorno proposto dalla maggioranza per
tramite dei capigruppo e illustrato in aula dal Consigliere Rosa Accardo.
L’ordine del giorno
sostanzialmente impegna il sindaco e la giunta a farsi promotori di ogni più
idonea iniziativa nei confronti della Regione Sardegna al fine di reperire le
risorse per dare attuazione agli indirizzi politici contenuti nell’Ordine del
Giorno finalizzato al reperimento di una soluzione abitativa stabile e che
garantisca condizioni ottimali per l’integrazione dei Rom.
A favore dell’ordine del
giorno hanno votato i consiglieri di maggioranza presenti in aula più l’UDC e
il M5S. tre gli astenuti (PDL e Riformatori).
A seguire è iniziata la discussione sulla proposta di
Regolamento per il funzionamento, l’utilizzo e la disciplina del tratto di spiaggia del litorale di
Alghero, delimitato e destinato alla
sosta e al movimento dei cani.
Discussione che continua oggi.
Di seguito la traccia del mio intervento in aula sull’ordine
del giorno sull’emergenza Rom:
Grazie
Presidente.
Il
tema in discussione è uno di quei temi su cui il Consiglio Comunale è chiamato
ad esprimersi con grandissima responsabilità e avendo l’opportunità di
dimostrare che rappresenta una comunità attenta e matura.
È
un tema che è bene astrarre dai toni di una sterile contrapposizione.
Nessuna
volontà da parte di questa maggioranza di eludere la discussione e ne è
conferma il fatto che oggi siamo qui a voler discutere questo ordine del
giorno, preceduto tra l’altro nei mesi precedenti dalla discussione sulla
mozione presentata dal PDL. Quella mozione in aula fu discussa e si decise di
rimandare alle competenti commissioni gli approfondimenti. Si riunì la V Commissione e pure
la II e III in seduta congiunta. È nei programmi della Presidente Lampis
riunire anche la IV.
Ad
ogni modo nessun tentativo di eludere l’argomento che, tra l’altro, ci viene
riproposto puntualmente ad ogni convocazione del consiglio comunale in quanto
la mozione è sospesa e può riprendere la discussione in qualsivoglia momento.
Credo
che oggi ci dobbiamo chiedere se vogliamo veramente farci carico di risolvere
in maniera definitiva la
questione Rom o meno. La maggioranza si, e lavora in questa
direzione. Sono sicuro che non mancherà l’apporto costruttivo anche
dell’opposizione. Che si discuta dell’argomento per tramite di un ordine del
giorno o di una mozione è un fatto puramente formale, la sostanza rimane
affrontare puntualmente la questione che questo ordine del giorno ci ripropone.
Certamente
condivido le parole del Consigliere Zanetti quando dice che una mozione avrebbe
consentito di fare dei ragionamenti più ampi ed opportuni per il maggior tempo
che garantisce ad ogni consigliere per articolare un suo intervento.
Voglio
aggiungere però qualche altra considerazione sull’argomento.
Sebbene
le dimensioni della presenza dei ROM siano limitate (circa 100 persone, di cui
la maggior parte minori) rispetto al totale della popolazione algherese, la
percezione negativa della loro presenza è accentuata dalle condizioni di
deprivazione e povertà in cui vivono, e dalla ricerca di fonti di reddito,
talvolta illegali, finendo per accompagnare la loro presenza a un diffuso senso
di insofferenza e fastidio nei loro confronti.
Questa
percezione negativa si estende da decenni alle istituzioni del nostro Paese che
spesso cercano di dare risposte alle problematiche di inclusione sociale e
socio-economica con semplici logiche emergenziali di rimozione del fenomeno
attraverso campi sosta di transito ai margini dei centri urbani, che in breve
si trasformano in residenze permanenti ghetizzanti o autosegreganti,
trascurando un approccio sistemico e globale all’inclusione fondato sulla sinergia
tra interventi in ambito lavorativo, abitativo, educativo e sanitario.
E
anche ad Alghero negli anni si è scelto di non incidere, o per lo meno non si è
stati in grado di intervenire per affrontare la questione Rom in
maniera risoluta e risolutiva, perchè se così non è mi si deve dire cosa è
stato fatto per evitare che il livello di inquinamento arrivasse ai dati
attuali, quali politiche di integrazione sono state perseguite, cosa è stato
fatto in termini di controllo.
Oggi
ritengo, prima di tutto, che la politica ha il dovere di affermare con
chiarezza un principio: dentro un quadro di legalità, su ogni aspetto, i valori
di accoglienza e solidarietà sono certamente da perseguire salvaguardando
sempre e comunque la dignità di ogni persona.
Ebbene,
apprezzo la sensibilità con la quale la Giunta sta affrontando questo argomento
cercando di esplorare tutte le strade percorribili, affrontando la questione
anche emergenziale allo stato dei fatti con la prospettiva di una definizione
di medio lungo periodo della questione.
Non
è accettabile che ci siano delle persone, in particolare dei bambini, che
vivono in quelle precarie condizioni igienico-sanitarie e in quella che
potremmo definire una “zona franca” rispetto al contesto di regole che animano
la comunità cittadina e il soddisfacimento dei diritti e doveri richiesti a
qualsiasi cittadino.
Non
è ammissibile ridurre un luogo di pregiato valore ambientale come la pineta in
cui insiste il campo, nelle condizioni in cui oggi si trova.
Non
è accettabile che in barba a qualsivoglia regola di convivenza civile, in
particolare i residenti a Fertilia, debbano sopportare i maleodoranti e
inquinanti fumi dovuti ai roghi appiccati dentro il campo.
Di
fronte a questo scenario la politica, tutta, deve assumere decisioni autorevoli
e definitive. Posto che il campo deve essere sgomberato occorre individuare una
soluzione alternativa e non lo possiamo fare da soli. La
Regione deve sostenerci sia economicamente sia logisticamente. Non possiamo
farcela da soli e l’ordine del giorno in discussione oggi ha proprio lo scopo
di dare forza, attraverso la voce autorevole del Consiglio Comunale,
all’interlocuzione che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti con la Regione Sardegna.
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