gestione dei rifiuti in area portuale

La risposta dell’assessore Erriu all’interrogazione di Forza Italia in Consiglio Regionale conferma ancora una volta quanto più volte da me dichiarato, per di più nel mese di agosto congiuntamente con lo stesso assessore Erriu. Ribadisco, pertanto, che sulla gestione dei rifiuti nell’area portuale, disciplinata dal D.L.vo del 24 giugno 2003, n.182, la Regione con Deliberazione di Giunta Regionale n.18/31 del 20.4.2009 ha siglato l’intesa con l’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero in merito ai contenuti del piano di gestione dei rifiuti dei porti di Alghero, Porto Conte e Fertilia del Circondario Marittimo di Alghero.
Ad oggi la bozza del nuovo piano di gestione dei rifiuti in area portuale, redatta dall’Ufficio Circondariale Marittimo, è in attesa di parere del SAVI e successivamente il progetto sarà trasmesso nuovamente alla Regione per la deliberazione di Giunta Regionale a conferma delle responsabilità in capo a ciascuno. Infatti la norma non solo prescrive che il piano sia dimensionato da chi effettivamente ha competenza in tali aree ma richiede altresì che lo stesso sia validato da parte della Regione e aggiornato ogni tre anni.
Forse risulta di difficile comprensione capire che non tutte le tipologie di rifiuto prodotte nell’area portuale sono assimilabili agli urbani. Applicandosi anche solo un poco, l’on. Tedde, si accorgerebbe che i rifiuti portuali sono disciplinati da norme speciali ed infatti inseriti nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (Approvato con deliberazione della Giunta regionale n.50/17 del 21.12.2012). Proprio per questo la competenza dell’amministrazione comunale è limitata, esclusivamente, all’affidamento del servizio, come da sempre sosteniamo e come tra l’altro conferma l’assessore Erriu nella sua risposta, mentre la progettazione è in capo all’Ufficio Circondariale Marittimo (si legga con maggiore attenzione la legge regionale n.9 del 2006).
Semmai il comunicato del Consigliere Tedde evidenzia tutta l’approssimazione con la quale ha letto la risposta dell’assessore Erriu accecato dalla notoria voglia di alterare la realtà e delegittimare l’avversario politico di turno. Infatti, prende una sonora cantonata quando invita l’amministrazione comunale a inserire <<tra le obbligazioni a carico dell’impresa che gestirà l’igiene urbana anche quella di provvedere alla raccolta dei rifiuti in area portuale>>. Il Comune infatti non può che affidare il servizio per tramite di procedura ad evidenza pubblica secondo le previsioni del D.Lgs. 163/2006. Un servizio quindi distinto da quello riguardante la gestione dei rifiuti in area urbana.
Saranno chiare le responsabilità in capo al soggetto affidatario del servizio e le responsabilità in capo ai vari soggetti che in qualche maniera ne usufruiranno, anche quelle relative al pagamento del tributo. Su questo passaggio, giustamente la risposta dell’assessore Erriu, rimanda alle specifiche competenze dell’amministrazione comunale ribadendo che questo aspetto esula dalle previsioni del piano. Ed è qui che, artatamente, il consigliere Tedde si inserisce per estendere tutte le responsabilità all’amministrazione comunale, ma dimenticando di ricordare che a riguardo gran parte delle associazioni, consorzi o altre utenze presenti nel porto sono in contenzioso con la SECAL, contestando proprio la legittimità dell’applicazione del tributo.
Tanto dovevo per ripristinare la correttezza delle informazioni ancora una volta distorte nella veridicità. Auspico vengano sopite le sterili polemiche e mi auguro piuttosto che l’on. Tedde, si faccia promotore nella sua veste di consigliere regionale di ogni utile iniziativa finalizzata all’approvazione definitiva del piano.

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