"No-nucle-die"
Stamane da più piazze dell'Isola si è alzato il no, chiaro ed inequivocabile: la Sardegna non vuole le scorie nucleari. Mi sono recato a Sassari in compagnia dell'assessore Lampis, di Giusy Piccone, consigliere comunale, e di altri amici, per l'iniziativa promossa dall’assemblea del Coordinamento comitato Nonucle-Noscorie.
La Sardegna è terra ospitale ed accogliente e lo sta dimostrando anche nell'emergenza migranti con i sindaci e le persone di buona volontà impegnate a sopperire anche alle carenze dello Stato.
La generosità del popolo sardo non può essere scambiata però come tacito assenso qualsiasi cosa lo stato decida d'imperio. Questa terra non può essere violentata, la dignità del popolo sardo non può essere calpestata con decisioni calate dall'alto.
La Sardegna ha vocazione turistico-sostenibile e un tesoro naturalistico incompatibile con siti di stoccaggio.
La Sardegna ha vocazione turistico-sostenibile e un tesoro naturalistico incompatibile con siti di stoccaggio.
Oggi abbiamo ribadito la nostra contrarietà, già espressa tra l'altro chiaramente nel 2011 con la consultazione referendaria e dall'Assemblea dei sindaci sardi, su proposta del presidente Scano, nel gennaio scorso.
Da venerdì nella sede istituzionale di via Columbano è stata esposta la bandiera a sostegno dell’iniziativa, mentre i capigruppo consiliari presenteranno all’attenzione del consiglio comunale una delibera con la quale ribadiscono l’impegno della Sardegna contro il disastro del fardello nucleare
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