Dal “sapere” al “saper fare"

Lunedì riprendono gli appuntamenti di “Idee in azione”, la serie di incontri in cui Stefano Lubrano e la coalizione di centro sinistra presentano e discutono il programma amministrativo con i cittadini.


Il prossimo incontro ha come titolo “Scuola aperta alla città, per crescere insieme”. Pertanto oggi voglio pubblicare un post che parli di istruzione, a partire dalla mia esperienza lavorativa.


Lavoro in una struttura che quotidianamente mi consente di parlare con le imprese artigiane, con i datori di lavoro, i dipendenti e le persone in cerca di occupazione, e da questo osservatorio privilegiato mi rendo conto di quale valore oggi hanno l’istruzione e la formazione. Una persona con un livello di istruzione medio-basso fa molta più fatica a trovare un posto di lavoro e soprattutto a pensarlo come un’opportunità per vivere una vita dignitosa: spesso “vivacchia” alla giornata, facendo quel che deve tanto per campare, senza vedere il tempo passato a lavoro come un’opportunità per vivere meglio. Questo vale ancora di più per quei giovani che, oltre ad aver abbandonato prematuramente gli studi, non hanno alcuna esperienza lavorativa alle spalle.


Capita spesso che le piccole e medie imprese, facendo fatica a reperire personale qualificato e motivato, trovino più conveniente rinunciare ad assumere la manodopera necessaria, tanto più in un contesto di difficoltà economica come quello attuale.


Partendo dal presupposto che il lavoro nasce anche attraverso le imprese e che il compito delle istituzioni è dar luogo a tutte le migliori opportunità affinché i posti di lavoro possano nascere, sarà fondamentale creare attorno alle aziende un contesto favorevole, in grado di valorizzare al meglio le risorse che vengono investite, sperando in una ripresa economica.


C’è una prospettiva di medio-lungo periodo che il settore pubblico deve perseguire ostinatamente: investire sull’istruzione. Sono fermamente convinto che il lavoro lo si crei essenzialmente mettendo ciascuno nelle condizioni di affrontare la vita con dignità, affrontando il mercato del lavoro nella posizione più forte possibile. L’istruzione rappresenta una dote preziosa che un’amministrazione pubblica ha il dovere di curare e offrire a ogni cittadino.


È vero, sono tanti i giovani algheresi costretti a veder valorizzate le proprie competenze lontano dalla nostra isola e, talvolta, dall’Italia. Però è fuor di dubbio che più l’istruzione è qualificata, maggiore è la competitività sul mercato del lavoro con i giovani provenienti da paesi con un sistema di istruzione e formazione più forte del nostro.


Credo sia imprescindibile un maggiore dialogo tra scuola e impresa per offrire ai giovani una formazione adeguata alle esigenze del mercato e per colmare la distanza che oggi divide la conoscenza teorica acquisita sui banchi di scuola dalle competenze tecniche e pratiche sperimentabili sul campo.


Anche un’amministrazione comunale può e deve fare la sua parte, promuovendo iniziative di collaborazione tra il mondo del “sapere”, la scuola e l’Università, e il mondo del “saper fare”, rappresentato dalle imprese e dalle associazioni di categoria.



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